Il legamento crociato anteriore è una struttura fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio. Si trova fra femore e tibia e fa si che essa non scivoli in avanti rispetto all’altro capo articolare. Oltre a questo costituisce un freno meccanico per i movimenti di estensione e rotazione interna del ginocchio. Una lesione di questo legamento si verifica solitamente in seguito ad un trauma distorsivo del ginocchio.
La maggior parte dei pazienti riferisce di aver sentito un rumore, come uno schiocco, durante l’evento traumatico. Il dolore è sicuramente il sintomo principale che segue e può essere più o meno intenso in base al meccanismo di lesione. Il dolore è poi accompagnato da gonfiore, calore, rossore e incapacità funzionale con la presenza di una sensazione di instabilità del ginocchio. Se il trauma è molto importante spesso vengono lesi anche il menisco mediale e il legamento collaterale mediale, si parla in questo caso di triade infausta.
Come accennato la causa principale per la lesione del crociato anteriore è un trauma distorsivo del ginocchio. Il punto debole di quest’articolazione è quando essa si trova a circa 20 gradi di flessione, rotazione interna e valgismo (tendenza del ginocchio a trovarsi internamente rispetto all’asse della gamba). Quando il ginocchio è in questa posizione e viene sollecitato in maniera importante, se la muscolatura non è sufficientemente forte da contrastare le forze, si ha la lesione del legamento. Un altro meccanismo di lesione è l’iperestensione.
Ogni persona è diversa, per questo la riabilitazione dev'essere strutturata in maniera individuale.
Qui trovi gli strumenti che il fisioterapista utilizza per risolvere la tua problematica.
Ci sono due tipi di approcci per il trattamento della lesione del crociato anteriore, quello chirurgico e quello conservativo. Il primo è sicuramente il più utilizzato e deve essere la prima scelta in giovani sportivi, soprattutto quelli che praticano sport in cui il ginocchio è particolarmente sollecitato (es: clacio, sci alpino, tennis), il secondo invece viene scelto solitamente in pazienti over cinquanta o in soggetti che hanno uno stile di vita sedentario e che quindi non necessitano di alte prestazioni durante lo sport. La ricostruzione chirurgica viene eseguita solitamente prelevando una parte dei muscoli semitendinoso e semimembranoso o tramite una porzione del legamento patellare. In alcuni casi si decide di prelevare un legamento da cadavere o di innestarne uno sintetico.
Al termine dell’operazione segue un periodo lungo e intenso di riabilitazione che va dai 6 ai 12 mesi. La progressione del percorso terapeutico è molto importante e deve rispettare le fasi di recupero fisiologico delle neo-strutture legamentose. Sicuro è che la riabilitazione incide in modo determinante sul recupero post chirurgico e che i pazienti che si sottopongono in modo scrupoloso al programma fisioterapico sono quelli che hanno un miglior risultato a livello funzionale.
Ogni paziente può essere visto come un atleta che deve ritornare in campo. In seguito a un infortunio o a una problematica che ha compromesso le attività quotidiane della persona, bisogna ritrovare le forze per tornare alle prestazioni di prima.
La terapia manuale secondo Maitland è un concetto basato sul modello bio-psico-sociale che enfatizza il ragionamento clinico, ossia quel processo di analisi e valutazione del paziente che consente di stabilire la natura del problema e la via più breve ed efficace per risolverlo.
Il dottor Emil Vodder è considerato il padre del linfodrenaggio manuale, una tecnica medica altamente specifica che prevede il ripristino del sistema linfatico (sistema di drenaggio e risposta immunitaria) qualora dovessero presentarsi dei disturbi.
La cicatrice indica l'avvenuto processo di guarigione del tessuto, tuttavia a volte può creare dei problemi secondari.
Il massaggio classico e sportivo è uno degli strumenti cardine del fisioterapista per il trattamento dell’atleta.
La terapia energetica capacitiva resistiva stimola la produzione di calore da parte del tessuto. Questo fa sì che aumenti il microcircolo locale, avendo come conseguenza una riduzione del dolore e un acceleramento nel processo di guarigione del tessuto.
In ambito terapeutico il tape è un nastro adesivo che si applica sulla pelle del paziente al fine di ottenere un determinato beneficio. Ce ne sono di due tipi: il kinesiotape e il tape classico.
La lombalgia è una patologia muscolo-scheletrica molto comune che interessa almeno una volta nella vita l’80% della popolazione.
Si tratta di un infortunio della colonna vertebrale caratterizzato dalla rottura di una o più vertebre.
Il “Colpo della strega” non è una vera e propria patologia ma una condizione in cui il paziente avverte un dolore acuto alla colonna vertebrale, più frequentemente in zona lombare o cervicale.
La sciatica è il risultato di un’irritazione del nervo ischiatico. Esso è il nervo più grande del nostro corpo e origina nella parte bassa della schiena...
È una condizione che si verifica quando la parte gelatinosa (nucleo polposo) contenuta all’interno del disco intervertebrale (disco che si trova tra le singole vertebre) fuoriesce dalla sua sede naturale.
La spondilite anchilosante è una patologia degenerativa di origine reumatica che interessa la colonna vertebrale e l’apparato muscolo scheletrico in generale.
Il morbo di Scheuermann è una patologia tipica dell’età evolutiva ed è caratterizzata dall’ alterazione di alcune vertebre dorsali (le vertebre prendono la forma di un cuneo) che causa una forte cifosi dorsale (dorso curvo).
Il colpo di frusta è un evento traumatico che interessa la colonna cervicale.
Per vertigini si intende una sensazione di movimento del corpo o dello spazio circostante in assenza di reale movimento.
La cervico-brachialgia, come dice il nome stesso è una condizione medica caratterizzata da dolore al collo e dolore a uno o a entrambi gli arti superiori.
La distorsione di caviglia è un evento traumatico acuto a carico dell’articolazione della caviglia che comporta una perdita temporanea e incompleta dei rapporti articolari tra i due capi ossei.
Si tratta di una patologia degenerativa che interessa un nervo sensitivo che si trova tra il terzo e il quarto dito del piede.
La tallonite è una condizione infiammatoria caratterizzata da dolore al tallone.
Si tratta di una condizione caratterizzata dalla formazione di uno sperone osseo (la spina calcaneare appunto) sul tallone.
La fascite plantare è una patologia che interessa la fascia plantare ovvero una banda di tessuto che parte dal tallone e decorre lungo tutta la pianta del piede.
Tra le tendinopatie più frequenti troviamo quella del tendine d’Achille. Il tendine d’Achille è il tendine più largo e resistente del corpo umano.
Con il termine Sindrome femoro-rotulea si intende in generale un dolore che deriva dall’articolazione femoro-rotulea/ patello-femorale o dai tessuti molli circostanti.
Le fratture a carico della gamba (tibia e perone) sono fra le più comuni dell’arto inferiore. Esse avvengono in seguito ad un trauma ad alta energia che coinvolge la gamba.
La tendinopatia rotulea è una sofferenza del tendine del quadricipite in risposta ad un sovraccarico o ad un processo maladattivo di riparazione del tendine.
Per comprendere bene di che patologia si tratti è necessario fare un breve cenno di anatomia. La tibia presenta nella sua parte alta e anteriore una prominenza detta tuberosità tibiale.
I menischi (laterale e mediale) sono delle strutture fibrocartilaginee poste nell’articolazione del ginocchio che fungono da ammortizzatore fra tibia e femore.
La frattura del piatto tibiale è un infortunio complesso a carico del ginocchio dal momento che quest’articolazione supporta gran parte del carico del nostro corpo.
Per protesi di ginocchio si intende la sostituzione parziale o completa dell’articolazione fra tibia e femore.
L’artrosi è una patologia cronica molto comune dopo i 50 anni e può colpire tutte le articolazioni, in particolare anca, ginocchio e spalla.
La borsa è una piccola sacca contenente del liquido sinoviale posta fra i tessuti molli (muscoli o tendini) e le ossa. Lo scopo è quello di ridurre la frizione fra queste due strutture.
La sindrome del piriforme è una patologia muscolo-scheletrica che insorge quando il muscolo piriforme, a causa di un infortunio, infiammazione o mal funzionamento, irrita il nervo sciatico.
Per protesi totale di anca si intende la sostituzione completa delle due estremità articolari dell’anca ossia la testa del femore e l’acetabolo.
La coxartrosi è una forma di artrosi che colpisce tendenzialmente la popolazione sopra i 50 anni.
La pubalgia è una lesione cronica dell’inguine. In questa condizione sono interessate tutte le strutture di questa regione...
Una frattura di femore si presenta con un forte dolore nella zona di lesione, incapacità di mettere il peso sull’arto colpito, gonfiore ed ematoma.
Per fratture d’anca si intendono tutte quelle fratture che interessano la parte alta del femore oppure l’acetabolo (porzione del bacino che accoglie la testa del femore).
Ogni dito della mano ha la capacità di muoversi in flessione e in estensione attraverso un determinato range di movimento.
Il Tunnel Carpale è un tunnel anatomico, ossia una struttura di passaggio tra le ossa del carpo e il legamento carpale trasverso (struttura che si trova a livello del polso sulla superficie palmare).
Il nervo ulnare decorre all’altezza del gomito in una cavità molto superficiale (tunnel cubitale) e per questo motivo è ad alto rischio di traumi.
La borsite del gomito è una condizione infiammatoria che interessa la borsa sinoviale del gomito (piccola sacca contenente del liquido che si trova a livello delle articolazioni ed ha il compito di ridurre l’attrito e attutire gli urti).
L’epitrocleite del gomito è una condizione infiammatoria dei tendini che si inseriscono nell’epitroclea del gomito (sporgenza ossea della parte interna del gomito).
L’epicondilite del gomito è una condizione infiammatoria dei tendini che si inseriscono nell’epicondilo laterale del gomito (sporgenza ossea della parte esterna del gomito).
La frattura del gomito è un evento traumatico che determina la perdita di continuità articolare a livello di una, due o tutte e tre le ossa (ulna, omero e radio) che compongono il gomito.
La frattura di omero è una rottura dell’osso fra gomito e spalla. Essa solitamente è conseguenza di traumi fisici.
La protesi della spalla è un’articolazione artificiale che cerca di riprodurre più fedelmente possibile l’anatomia normale della spalla (una sfera su una superficie leggermente concava).
La lussazione della spalla è una condizione solitamente traumatica in cui la testa dell’omero fuoriesce dalla sua sede ordinaria, la cavità glenoidea.
L’artrosi è una patologia cronica molto comune dopo i 50 anni e può colpire tutte le articolazioni, in particolare anca, ginocchio e spalla.
La cuffia dei rotatori è un insieme di 4 muscoli (sovra spinato, infraspinato, sottoscapolare, piccolo rotondo) che contribuiscono in maniera importante alla stabilità della spalla.
Per disordini temporomandibolari si intendono tutti quei disturbi che riguardano quest’articolazione che collega la mandibola all’osso temporale del cranio.
Il mal di testa è una condizione dolorosa localizzata all‘interno del capo o nella parte superiore del collo.
L’osteoporosi è una patologia legata all’invecchiamento, particolarmente frequente nel genere femminile per questioni ormonali.
Il termine frattura indica una perdita della continuità ossea. Ci sono varie tipologie di frattura e si dividono inizialmente in due grandi categorie...
La contrattura muscolare consiste in un aumento involontario e permanente del tono muscolare di uno o più fasci muscolari.
L’artrosi è un disturbo che può coinvolgere tutte le articolazioni caratterizzato da degradazione cellulare, alterazione dei sistemi di riparazione e perdita della funzione articolare.
Tendinopatia è il termine che viene utilizzato per descrivere qualsiasi sofferenza a carico di un tendine. Essa è caratterizzata da un’anomala risposta di guarigione del tendine a seguito di un sovraccarico...